Accoglienza turistica

Accoglienza e ristorazione in area limitrofa a Cà del Monte

Aggiornamento 1 marzo 2018

Questo elenco è stato redatto con l’unico scopo di permettere ai visitatori del Planetario e Osservatorio Astronomico Cà del Monte di organizzare al meglio la propria permanenza a Cà del Monte. Tutte le informazioni sulle attività commerciali inserite nel seguente elenco sono state recuperate dal web con ricerche su Google. Nessuna richiesta economica, o di altro genere, è stata fatta ai gestori delle seguenti attività commerciali per apparire in questo elenco.

L’elenco è redatto in ordine alfabetico per le quattro categorie Agriturismi, Bed and Breakfast, Hotel e Ristoranti/Pizzerie. L’ordine all’interno delle categorie è in base alle distanze chilometriche crescenti a partire dal Planetario e Osservatorio Astronomico Cà del Monte in un raggio di 20 km.

Eventuali errori sono da imputare a distrazione umana o errori nelle distanze indicate da Google Maps. N.B. Nessun esercente o attività vuole essere privilegiata rispetto a un’altra, l’unico scopo è quello di contribuire ad aiutare i nostri visitatori a organizzare al meglio la propria permanenza a Cà del Monte. Eventuali strutture non inserite in questo elenco possono richiederne l’inserimento fornendo i dati (Nome completo della struttura - indirizzo - e-mail e numero di telefono di prenotazione - indicazioni stradali con link dal Planetario e Osservatorio Astronomico Cà del Monte alla propria sede) inviando un’e-mail all’indirizzo osservatorio@osservatoriocadelmonte.it - tali strutture, se reputate idonee, saranno inserite nel successivo aggiornamento di questo documento.

Per qualsiasi aggiornamento - inserimento di nuove strutture inviare una e-mail a osservatorio@osservatoriocadelmonte.it

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Per la ricchezza del suo patrimonio storico e ambientale l’Oltrepò pavese è un territorio adatto a visitatori di ogni età e interesse culturale. Per la varietà e le caratteristiche dei suoi ambienti naturali, l’Oltrepò Pavese è un patrimonio comune adatto a visitatori di ogni età: questo triangolo di terra, zona di confine tra diverse regioni, si caratterizza sia per un aspetto prettamente collinare sia per uno tipicamente appenninico, fatto di colli, monti e vallate.

Attraverso il fitto intreccio di strade e sentieri che solca questa parte del territorio pavese, è possibile prendere contatto con una natura ora rigogliosa ora addomesticata e, in alcune zone, ancora abbastanza selvaggia. Cominciare un viaggio alla scoperta dell’Oltrepò significa entrare in contatto con i suoi luoghi e con le tradizioni (materiali, linguistiche, culinarie, di rapporto con la natura,...) figlie di una storia della quale si sono conservate importanti testimonianze: dai resti di insediamenti umani dell’età della pietra e del bronzo (il Castelliere di Guardamonte) ai reperti della colonizzazione dei Liguri e di popolazioni di origine celtica, dalle tracce della conquista dei Romani ai documenti dell’epoca di maggior splendore dell’Oltrepò, vale a dire il periodo medievale (tracciati stradali urbani ed extraurbani, abitazioni, pievi e castelli -molti dei quali aperti e visitabili).

Già prima dell’anno Mille sono noti due itinerari tuttora percorribili (la Via Francigena e la Via del Sale) che consentono al viandante di oggi come a quello di allora di spaziare nella variegata ricchezza del territorio: dai luoghi modificati dalla presenza umana a quelli che dell’uomo non presentivano neppure l’ombra. La peculiare storia geologica delle montagne dell’Oltrepò permette infatti, ancora oggi, di trovare fossili di origine marina (soprattutto molluschi gasteropodi o bivalvi), testimonianza dell’antico oceano che, milioni di anni fa, ricopriva quasi tutto il nord dell’Italia.

Inoltre, le diverse condizioni chimico-fisiche dei suoli e la presenza di numerosi microclimi legati alla topografia locale hanno sancito l’affermazione di alcune specie vegetali in luogo di altre: ecco spiegata la coesistenza di habitat profondamente diversi gli uni dagli altri (ambienti rupestri e ambienti aridi; formazioni prative, arbustive, boschive pure o miste -faggete, castagneti).

Tra le altre, di particolare interesse risultano le numerose specie di orchidee presenti allo stato spontaneo (genere Ophris, Orchis Purpurea, Orchis ustolata). Al pari della vegetazione, anche la fauna della zona è caratterizzata dalla presenza di numerose specie perfettamente inserite nel variegato habitat locale. Percorrere i numerosi sentieri che attraversano l’Oltrepò è dunque un invito a scoprire un intreccio di luoghi e tempi lontani e vicini, capaci non solo di affascinare, ma anche di entrare in contatto profondo, lirico e concreto, con chiunque vi si trovi a passare o a sostare.

Il primo fattore che determina la validità dell’Oltrepò da un punto di vista astronomico è il tasso contenuto di inquinamento luminoso notturno, dovuto al fatto che le valli non sono densamente popolate e non esistono grosse concentrazioni industriali.

Dagli anni Ottanta, l’Associazione Astrofili Tethys ha operato un costante monitoraggio del cielo in Oltrepò: poiché da questo studio si è verificato che la trasparenza e la stabilità del cielo sono rimaste sostanzialmente invariate nell’ultimo ventennio, è stata particolarmente significativa la scelta di edificare l’Osservatorio Astronomico a Cà del Monte (che si trova ad un’altitudine di 670 m s.l.m. e gode di condizioni meteorologiche favorevoli). Dal punto di vista dell’osservazione visuale (l’osservazione del cielo ad occhio nudo), l’Oltrepò è un luogo ideale per la sua collocazione geografica: la vicinanza del mare conferisce all’atmosfera una straordinaria stabilità (vale a dire, non ci sono spostamenti di masse d’aria tali da compromettere la qualità del cielo).

Tutti questi aspetti permettono dunque di avere un cielo terso e trasparente particolarmente adatto anche alle osservazioni astronomiche in alta risoluzione (ottenere immagini ad alta risoluzione è fondamentale nell’astronomia planetaria e solare). Pur nella diversità delle condizioni del tempo e degli scopi, anche nel passato (dal Neolitico al Medioevo all’Era Moderna) gli occhi erano puntati verso il cielo e ne tenevano conto: un’attenta osservazione dei moti apparenti della volta celeste era infatti alla base della costruzione di edifici civili e religiosi, come potrebbero dimostrare gli studi in corso sul Castelliere di Guardamonte e sulle orientazioni delle chiese medievali della zona.